GRETSCH 6119 Chet Atkins TENNESSEAN, 1962 La chitarra appartiene alla primissima generazione della versione 'electrotone' della Tennessean, semiacustica a cassa sottile con finte buche ad effe: queste prime chitarre avevano infatti la particolarità delle finte f prive della linea di contorno bianca che simulava il binding negli strumenti degli anni successivi. La nuova versione della Tennessean si distingueva dalla precedente anche per l'adozione di due pickup single coil Hi-Lo Tron, il cui volume era controllato singolarmente grazie alle due manopole sulla parte inferiore del top, oltre al volume master sulla spalla mancante. I due switch sulla parte superiore selezionano i pickup e i toni, mentre il terzo switch posto vicino alle manopole funziona da 'stand-by', per spegnere la chitarra senza doverla staccare dall'ampli. Il corpo è in acero laminato, la finitura è un rosso mogano trasparente un po' più chiaro sul top, con le gradevoli venature del legno ben visibili. Il manico, come nella versione ad un pickup, è rinforzato dal tipico neck-dowel originale, lo spinotto in legno coperto da un 'tappo' nero, e la tastiera con zero-fret è in palissandro con intarsi stile 'thumbprint'. Gli elementi cromati dell'hardware sono comuni alla vecchia versione (e anche alla 6120): le manopole sono le cosiddette G-Arrow, il ponte è lo stesso straight-bar bridge con base in ebano (sarà invece dotato di una barra più sottile negli anni seguenti), il vibrato è l'originale V-Cutout "Gretsch by Bigsby", le meccaniche le Grover Sta-Tites con bottone ovale.La chitarra è in condizioni più che eccellenti: caso raro, per le Gretsch, il binding è in perfetto stato; il manico è saldo e diritto, senza alcun problema; l'action è ottima, e tutte le elettroniche funzionano correttamente. Finitura in ottime condizioni, con tracce di checking, ma senza segni eclatanti di urti o usura da cintura. L'unico difetto, illustrato nelle immagini, è un deterioramento della vernice alla base della paletta, causato dal supporto a parete al quale la chitarra veniva tenuta appesa, evidentemente in materiale non appropriato. Conto di migliorare notevolmente la situazione carteggiando leggermente e lucidando con la pasta abrasiva Stew-Mac, ma il segno resterà comunque. Altro dettaglio, che a mio avviso però non incide minimamente sul valore dello strumento facendo semplicemente parte della sua vita: il proprietario aveva aggiunto sul battipenna un ricciolo decorativo, realizzato sulla faccia inferiore che è quella veniciata.
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