FENDER PRECISION BASS SLAB-BODY, 1967

Fonti: Molte delle informazioni storiche sul modello e su questo specifico strumento sono tratte dal libro di Barry Matthews "Fender Bass For Britain", Authorhouse, 2009 - e fornite dallo stesso autore, che ringraziamo. A questo basso sono dedicate le pagine 38 e 39. Altro articolo interessante è quello pubblicato da Vintage Guitar Magazine del Gennaio 2009, a firma Peter Kohman, in cui si parla di questo esemplare che viene illustrato nella foto a pagina 72.

Agli inizi del 1965 l'importatore della Fender per il Regno Unito, Arbiter (poi Dallas/Arbiter) Ltd, annunciò la produzione di un nuovo modello di basso Fender, definito su Beat Instrumental come dotato di un corpo "stile Telecaster". Si trattava in sostanza di un Precision Bass col corpo in frassino color "tele-blond" e privo di contour. Il modello, destinato interamente al mercato britannico, avrebbe ricalcato l'estetica dell'originale Precision, con un battipenna nero e il manico in acero, precorrendo di alcuni anni la creazione del Telecaster Bass. Le ricerche effettuate da Barry Matthews, che nel corso di anni di certosino lavoro ha ritrovato, ispezionato e schedato quasi tutti gli "slab-body" Precision prodotti, hanno consentito di appurare che la produzione di questi body non scavati non ha superato il numero di 25 elementi, che rappresentava l'unità minima di produzione (batch) per la fabbrica Fender per una particolare versione di un modello. Tutti questi body vennero realizzati tra Aprile e Maggio del 1966.

Di questi 25, almeno 17 arrivarono effettivamente nel Regno Unito. Tutti erano equipaggiati con un manico "maple-cap" con tastiera in acero su acero. I manici erano prelevati dalla normale produzione Precision, con larghezza C e date che andavano dall'Agosto 1965 all'Ottobre 1966. Tutti avevano un battipenna nero (anche se non ad un solo strato come l'originale P-Bass anni '50), meccaniche Kluson e date dei potenziometri tra la settima e la diciottesima settimana del '66.

La storia "musicale" di questi bassi è illustre, non foss'altro che per l'associazione con John Entwistle, leggendario bassista degli Who, che ne acquistò e distrusse due. Non del tutto, però: infatti il manico del suo secondo slab-Precision fu immediatamente riutilizzato per la creazione di "Frankenstein", lo strumento che poi accompagnò il musicista inglese per tutta la sua carriera. A parte Entwistle, anche Chip Hawkes dei Tremeloes ne usò uno per il periodo di maggior successo della band, ma anche questo strumento andò distrutto in un incendio. E ancora altri nomi illustri legarono la loro storia allo "slab", come Steve Currie dei T-Rex a altri ancora.

Una variante ancor più rara dello slab-body Precision è quella qui raffigurata. Un ridotto numero di strumenti (ne sono stati ad oggi identificati sette) non venne spedito oltreoceano e fu invece assemblato con un normale battipenna tartarugato per poi essere venduto sul mercato americano - quasi esclusivamente attraverso Manny's. Di questi, addirittura due hanno la tastiera in palissandro, distaccandosi quindi radicalmente dal look telecasteriano della versione inglese, come quello del bassista nero di R&B Bob West.

Lo strumento che presentiamo su questa pagina ha delle caratteristiche assolutamente uniche. E' interamente originale a parte tasti e capotasto e un forellino per un secondo abbassacorde aggiunto sulla paletta e professionalmente richiuso. Tutte le saldature del circuito sono assolutamente intatte e nulla è mai stato modificato. Matthews lo descrive come l'ultimo degli slab-body Precision e diverse caratteristiche da noi individuate e segnalate all'autore sembrano rafforzare questa ipotesi. Il corpo in frassino con finitura originale riporta nella cavità per il manico il timbro circolare (2) associato a Virgilio Simoni, l'addetto Fender all'ispezione dei corpi, così come tutti gli altri corpi slab identificati. I potenziometri riportano le date della diciottesima e della trentunesima settimana del '66; se la prima è comune a molti altri bassi dello stesso "batch" di produzione, la seconda è quella in assoluto più tarda. E ancora un dettaglio sposta ulteriormente in avanti il suo periodo di assemblaggio: il pickup, composto da due unità di cui una è un black-bottom vecchio tipo, riporta sotto il grey-bottom dell'paltra metà la data del 17 maggio 1967. Lo strumento ha quindi lasciato la fabbrica verso la metà del '67, periodo che corrisponde anche al numero di serie sulla placca di fissaggio del manico, F-188559. Il manico stesso, un tipico maple-cap, si presenta privo di data sulla base, con vari timbri e segni identificativi caratteristici degli anni '60. Tra tutti gli slab identificati da Matthews, è l'unico strumento a possedere le meccaniche col largo bottone ovale, utilizzate solo molto raramente nei Precision nella seconda metà degli anni '60.

Questo prestigioso e rarissimo strumento è stato acquistato alla fine degli anni '60 dal polistrumentista Eric Weissberg, che lo ha utilizzato per oltre quarant'anni in una lunga e illustre carriera che lo ha portato a collaborare con Art Garfunkel, Doc Watson, Clarence White, Bob Dylan, Talking Heads, Herbie Mann, Johnny Cash... Uno strumento che ha vissuto una lunga e felice vita di musica, e che siamo davvero orgogliosi di presentare sul nostro sito web! Nel ricordo di Weissberg: 
"In quel periodo suonavo molto spesso al Bitter End, una coffee-house di Bleecker Sr. al Greenwich Village. Una sera, dopo che avevamo finito di suonare, stavo per andare a casa mentre il garzone sistemava i tavoli. Ad un certo punto mi dice 'Eric, ti interessa un bel basso Fender?' A quel tempo suonavo il contrabbasso e non ero troppo interessato. L'aveva acquistato un paio di mesi prima da Manny's, un posto che conoscevo bene, e lo vendeva perchè non riusciva più a pagare le rate mensili. Lo tirò fuori dal backstage, era come nuovo e con la sua custodia nera. Gli chiesi quanto volesse, mi disse $ 150 e io dissi OK e lo portai a casa (...) Nel corso degli anni l'avrò usato per almeno trecento sedute di registrazione. Da quel momento è stato l'unico basso con cui ho lavorato e inciso, incluso un album Vanguard di Doc e Merle Watson"   
Considerazioni storiche e collezionistiche a parte, è un basso eccezionale che suona alla grande, perfettamente regolato e dotato anche della sua bella custodia rigida originale in black tolex con logo Fender. Un "pezzo di storia", certo.... Ma chi ha detto che la storia non possa anche suonare bene?