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cherry red
(chiamato "amber red" dalla Guild).
Armstrong, Aldrin e Collins erano appena rentrati dalla Luna con l'Apollo
11, il Cagliari di Gigi Riva si avviava a vincere lo scudetto e
Piazza Fontana fumava ancora... Mentre Fender e Gibson tra
palettone e volute al manico scivolavano verso il periodo più nero
della propria storia, le chitarre prodotte dalla Guild tra Hoboken e
Westerly mantenevano standard qualitativi di assoluto valore. Insieme
alla Martin, solo la Guild riuscì in quegli anni a non confondere
l'incremento numerico della produzione con il declino nella qualità
degli strumenti.
La Starfire IV era nata chiaramente come risposta alla Gibson ES 335,
ed era diventata immediatamente una delle chitarre più amate dal
popolo del Blues (Buddy Guy in testa a tutti). Lo strumento che vi
presentiamo, oltre alle condizioni a dir poco stupefacenti, ha alcune
caratteristiche davvero particolari: intanto, proprio questa chitarra
è l'ultima Starfire IV prodotta negli anni '60, infatti il suo numero
di serie è quello che chiude la lista del '69. Ma la peculiarità
davvero unica è legata ad un custom-order che ha specificato il
cablaggio stereo stile ES 345-355, ripotato nell'etichetta ovale interna.. Può quindi essere usata con due ampli con un
cavetto Y, o con un solo ampli con un cavetto stereo/mono (che
contiamo di realizzare per darlo in dotazione).
Corpo semi-solido con blocco centrale interno, top e back interamente
in mogano, con venature particolarmente belle che conferiscono alla
chitarra un look estremamente elegante. La SF IV utilizzava sia
l'acero che il mogano per il body, ma certamente è quest'ultimo legno
che conferisce una peculiarità timbrica ed estetica che fa della
chitarra qualcosa di molto più che una "copia della 335".
Manico in mogano laminato in tre pezzi con tastiera in palissandro e
dots, ponte 'Adjustomatic' con base in palissandro, due pickup
humbucker Guild del primo tipo più stretto e con i poli piccoli,
attaccacorde ad arpa, meccaniche Kolb. Sul retro del manico al'altezza
della paletta manca la voluta, che al contrario della Gibson proprio
nel '69 scompare dalle Guild, nel momento del trasferimento della
produzione dal New Jersey al Rhode Island.
La chitarra è originale al 100%, ogni dettaglio, inclusi i tasti.
Come sapete, la parola "mint" viene da noi usata con
parsimonia assoluta, ma per questa Starfire le condizioni sono quanto
di più vicino al "mint" si possa immaginare: assolutamente
perfette!! Non un graffio, non una sbucciatura nella vernice, niente
checking a parte due linee sul fondo. L'unico difetto visibile,
peraltro comune a tutte le Guild dell'epoca, è lo strato di plastica
che ricopre il fronte della paletta, con logo Guild e intarsio chesterfield,
che si è "ristretto" dopo essersi probabilmente scollato e
sollevato ai margini, e una volta reincollato ha lasciato scoperto un
millimetro del fronte in legno della paletta. L'aspetto è quello di
una parte in cui manca il binding, ma in realtà binding non ce n'era
proprio e il margine di legno visibile è solo dovuto al
restringimento dello strato in plastica. Questo dettaglio è
illustrato nella foto
headstock2.
Tasti originali, tastiera bellissima e scorrevole, e il suono.... una
bomba! Davvero non teme nessun confronto con le 335 dell'epoca, con
una personalità tutta sua.
La chitarra è accompagnata dalla custodia rigida originale, in
condizioni perfette anch'essa.
front - in case
- body1 - body2 - body3 - back - back2
- body back - headstock - headstock2 - label - pickup &
bridge - knobs - tuner - case
Su
questo strumento abbiamo ricevuto una nota da parte di HANS MOUST,
l'autore dell'unico libro che tratti approfonditamente la storia della
Guild e dei suoi modelli, "The
Guild Guitar Book", che con la sua autorizzazione pubblichiamo qui
di seguito:
"La designazione 'Amber' per il colore non è la stessa cosa di 'Cherry
Red'. Amber era un colore disponibile fin dai primi anni '60. (vedi il
libro sulla Guild, capitolo sulla Starfire III).
Verso la fine dei '60s l'Amber veniva usato su molti strumenti col
corpo in acero e su di essi aveva un look molto più arancio.
Quando veniva usato su un corpo in mogano, poteva sembrare uguale al
'Cherry Red', che era la finitura standard sulla serie Starfire. L'opzione Stereo feature fu introdotta nel 1967 e resa disponibile a
richiesta su tutti gli strumenti a doppio pickup per $ 25.00. Non
credo fosse particolarmente popolare, dato che si incontra assai
raramente. Ne ho un paio nel mio database, ma sono tutte Starfire
V. Il manico in tre
pezzi laminati in mogano è veramente raro. Più spesso si incontra il
tipo laminato in tre pezzi acdero/mogano e attorno al 1970 quasi
tutti i manici sono pezzi unici in mogano. Ho visto la costruzione in
tre pezzi di mogano solo su pochi bassi Starfire."
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