GIBSON L-50, 1943-45 Tra le chitarre della Gibson, la L-50 vanta una lunga storia nella quale il nome dello stesso modello è stato via via attribuito a strumenti radicalmente diversi per tipologia e costruzione, passando attraverso gli anni dalla buca rotonda alle buche ad f, dal fondo piatto al fondo arcuato, variando più volte la dimensione della cassa, eccetera, posizionandosi in una fascia intermedia tra le Gibson "student-grade" e quelle rivolte ad un uso decisamente professionale. Realizzata nel periodo della seconda Guerra Mondiale, questa L-50 incarna la versione più prestigiosa del modello, caratterizzata dal body interamente in massello intagliato (abete per il top e acero per fondo e fasce), con manico in mogano in pezzo unico dotato di truss-rod e con tastiera e ponte in palissandro. La paletta è contraddistinta dal "banner logo" tipico del periodo, con il motto "Only a Gibson is Good Enough" in decalcomania. Le chitarre del periodo della guerra sono generalmente contraddistinte da peculiarità dettate più dalla particolarità del momento che da precise scelte progettuali e riservano spesso sorprese non necessariamente negative. E' il caso di questa L-50 che conserva l'attaccacorde a trapezio interamente in metallo, a differenza del modello con cross-bar in legno spesso utilizzato per far fronte alla ridotta disponibilità di parti metalliche, ma quello che sorprende maggiormente è la qualità dei legni utilizzati per il fondo. L'acero fortemente figurato, per quanto non accuratamente "bookmatched" (cioè con le venature non esattamente simmetriche rispetto all'asse centrale) è davvero spettacolare. Al tempo stesso, le belle tavole utilizzate non erano di larghezza sufficiente a coprire i 16" del body, e ad entrambi i lati esterni in corrispondenza della massima ampiezza troviamo due ulteriori pezzi di acero laminati ai precedenti. Una soluzione che certo non avremmo trovato su una L-5, una L-7 o altro strumento di fascia professionale, ma che su una L-50 "war-time" viene adottata senza pensarci troppo su. Un'altra differenza rispetto alle archtop più prestigiose va ricercata nel collegamento tra il manico e il body, contraddistinto dalla parte terminale della tastiera incollata direttamente al top, invece che sollevata: una soluzione più semplice rispetto alla raffinatezza della 'elevated fingerboard' concepita dalla Gibson per rendere il top maggiormente libero di vibrare. Manca il numero di serie, come sempre su modelli di questa fascia, quindi la datazione è legata principalmente a caratteristiche fisiche come il logo. Attraverso la buca ad f si legge invece il nome del precedente proprietario, tale H.G. Lawrence, che acquistò la chitarra negli anni '40 a Claremont nel New Hampshire in un negozio chiamato Bush Music Studio: l'adesivo del rivenditore si trova tanto sul retro della paletta quanto sulla custodia. Dettaglio questo che ci rivela che la stessa, pur essendo originariamente prodotta per un'archtop Vega, è stata da sempre insieme a questa chitarra fin dal momento in cui ha lasciato il negozio. Tutto l'hardware è originale, dal battipenna tartarugato alle meccaniche Kluson individuali con perno rivettato, al ponte precompensato in palissandro. La finitura è tutta originale, con un bel sunburst sul top e un colore più scuro su fasce, fondo e manico, ed è molto ben conservata con normali tracce di checking e qualche modesto segno di usura. Il suono è davvero notevole e non ha nulla da invidiare alle archtop più costose, e la chitarra è perfettamente in ordine, con tastiera e intonazione perfette e action ideale. Uno strumento al tempo stesso raro, bellissimo e dal prezzo estremamente accessibile, accompagnato dalla certificazione di originalità redatta da George Gruhn, che ha ispezionato personalmente la chitarra nel 2004.
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